La coltivazione della cannabis non è sicuramente semplice. E’ doveroso, infatti, fare attenzione ad una serie di dettagli fondamentali se si vuole beneficiare di un risultato finale di qualità, così da evitare quanto più possibile di vanificare tutto il lavoro svolto. La coltivazione di questa pianta, infatti, presuppone una particolare attenzione ad una serie di dettagli fondamentali, come ad esempio una corretta irrigazione o un’adeguata somministrazione della luce. In assenza di questi elementi, infatti, il risultato finale potrebbe essere gravemente compromesso. Tra i vari fattori da considerare vi è anche l’aria: questa, infatti, gioca un ruolo decisamente fondamentale nell’ambito della crescita e della fioritura delle piante di cannabis, ragione per cui è importante munirsi di adeguati estrattori d’aria (https://www.grow-shop-italia.com/estrattori-aria) che garantiranno un risultato finale di indubbia qualità. Posta in essere siffatta premessa, dunque, è importante cercare di capire quale sia il loro ruolo e perché sono praticamente imprescindibili quando si parla di coltivazione di cannabis indoor.
Estrattori d’aria: perché sono così importanti?
L’aria è fondamentale nel ciclo vitale di una pianta. Mentre all’aperto questo è un elemento naturalmente presente, quando ci si approccia alla coltivazione indoor è fondamentale fare in modo che le piante ne abbiano a sufficienza; ma perché è così importante? Un estrattore d’aria assolve varie funzioni fondamentali, come ad esempio il contrasto al ristagno dell’aria: un’aria eccessivamente viziata, infatti, costituisce terreno fertile per la proliferazione di muffe e funghi che potrebbero danneggiare in maniera irreversibile la pianta. Come se ciò non bastasse, poi, aiuta a fornire la quantità necessaria di CO2 che le piante utilizzano per poter effettuare la fotosintesi clorofilliana, vale a dire un processo fondamentale attraverso il quale le piante ricavano l’energia per sopravvivere. Oltre questi elementi, un estrattore d’aria fa in modo che non si crei troppo calore a causa delle lampade e dei sistemi di riscaldamento, creando così un ambiente ottimale per le piante.
Cosa serve per creare un ambiente ottimale?
Affinché la grow box versi in condizioni ottimali, è di fondamentale importanza creare un sistema di ricircolo dell’aria efficiente. La prima cosa che serve è un tubo pieghevole abbastanza lungo da collegare l’estrattore all’esterno, cosicché tutta l’aria viziata vada fuori dalla stanza; un ulteriore elemento fondamentale è una ventola che creerà il ricircolo necessario dell’aria: cacciare fuori quella cattiva, infatti, è solo il primo passo, poiché si corre il rischio di avere una grow box ”vuota”, vale a dire senza ricambio di aria fresca e pulita. L’ultima cosa fondamentale è un filtro di carboni attivi: in questo modo l’aria che andrà verso l’esterno non sarà ”contaminata” dall’odore della cannabis, evitando così che il luogo in cui si vive venga a conoscenza della coltivazione che si sta facendo (si ricorda che la coltivazione della cannabis in Italia è illegale, quindi è doveroso fare attenzione).
Come scegliere un estrattore d’aria?
La scelta dell’estrattore richiede un po’ di attenzione ai dettagli: innanzitutto, è bene sapere che un estrattore da 300 m3/h estrae 300 metri cubi d’aria ogni ora. Non resta che prendere le misure della propria grow box o della propria grow room: grazie ai dati ricavati si potrà scegliere con maggior precisione come orientare il proprio acquisto. Se la grow box in questione misura 1 metro di larghezza, 1,50 metri di lunghezza e 1,60 metri di altezza, sarà sufficiente moltiplicare il tutto, avendo quindi come risultato 2,4 metri cubi. Come si è avuto modo di dire in precedenza, un estrattore deve cambiare l’aria ogni ora, ragione per cui bisognerà moltiplicare i metri cubi ricavati per 60 (che è il tempo necessario per avere un ricambio continuo). Il risultato finale, vale a dire 144 metri cubi d’aria, significa che si avrà bisogno di un estrattore in grado di cambiare 144 metri cubi d’aria ogni ora.
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