Anche ottobre 2022 conferma la tendenza positiva degli ultimi mesi nel mercato dei veicoli industriali. A partire dai dati di immatricolazione di tutti i veicoli pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, sono state elaborate delle statistiche per capire qual è la direzione del mercato. I dati analizzati dal Centro Studi e Statistiche UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) hanno confermato un rialzo delle vendite tale da azzerare lo svantaggio rispetto ai precedenti mesi dell’anno.
Tuttavia questa ripresa del mercato ha portato con sé alcune questioni: da un lato il tema della sostenibilità ambientale e dall’altro l’aggiornamento tecnologico e la sicurezza dei conducenti. Tutti i mezzi pesanti devono infatti avere installato il tachigrafo digitale, dispositivo che monitora costantemente lo stato del veicolo.
Mercato mezzi pesanti: i dati
La stima fatta da UNRAE ha messo a confronto i dati di ottobre 2022 con quelli dello stesso mese del 2021. I veicoli immatricolati nel mercato dei mezzi pesanti risulta essere di 2200 unità in più rispetto alle 1801 dell’anno precedente. Questo risultato implica una crescita del +23,2% e una riduzione del divario dovuto ai primi dieci mesi dell’anno, chiudendo attualmente a -0,7%.
I veicoli pesanti con un peso uguale o maggiore a 16 tonnellate guidano l’aumento delle vendite di questa categoria, con un ottimo +28,5% rispetto all’anno scorso. La fascia medio-leggera, ossia i veicoli di massa compresa tra le 16 e le 6 tonnellate, rimane sostanzialmente stabile al +0,7%. Il comparto dei mezzi leggeri inferiori alle 6 tonnellate è l’unico che chiude in negativo, con un risultato di -27,2% rispetto all’anno precedente.
Nonostante i risultati di chiusura del mercato siano molto incoraggiati, c’è molto ancora da migliorare. Il presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE Paolo Starace commenta i risultati ottenuti dicendo che nonostante tutta la situazione a livello globale il mercato di ottobre ha visto un aumento complessivo del 23,2% rispetto all’anno precedente. Quello che lo preoccupa è il calo delle immatricolazioni di veicoli alimentati a gas naturale liquefatto e le difficoltà dei veicoli elettrici a emissioni zero, che oggi sono solo lo 0,07% del mercato.
Starace aggiunge inoltre che di questo passo, senza sostegni e un giusto piano infrastrutturale rivolti alle alimentazioni alternative a bassissime o zero emissioni, il rischio è di compromettere la transizione ecologica rendendo inutili i grandi investimenti fatti dai Costruttori.
Mezzi pesanti: un parco mezzi che va reso più sostenibile
Il ricambio del parco di mezzi pesanti circolante, come affermato dal Presidente, è da fare in tempi brevi. Il rischio è di mettere a repentaglio la transizione ecologica in corso. Su questo argomento l’Italia registrava già un ritardo consistente rispetto ad altri Paesi, che è andato via via crescendo. Infatti, solo il 33,3% dei veicoli per trasporto merci circolanti sul territorio italiano ha meno di 10 anni. Allo stesso tempo, solo il 4% ha meno di un anno di anzianità. Inoltre, i veicoli tra i 15 e i 20 anni ricoprono la quota decisamente più significativa del 17,5%. Altrettanto accade per quelli oltre i 30 anni di anzianità che sono attualmente il 15%.
Il Centro di Studi e Statistiche UNRAE è tuttavia consapevole che questo cambiamento non può avvenire senza l’aiuto del Governo. É fondamentale l’introduzione di alcune misure che possano disincentivare la circolazione di mezzi pesanti vecchi e altamente inquinanti.
Per questa ragione Starace conclude il suo intervento con un augurio, auspicando che il rinnovo del parco dei mezzi possa avvenire anche grazie al meccanismo del ‘chi più inquina più paga’. Il meccanismo si può tradurre in diverse misure: l’aumento degli oneri di esercizio in base all’aumento delle emissioni prodotte, la revisione dei pedaggi in autostrada in ottica ambientale, le tasse di proprietà di veicoli inquinanti, il rimborso delle accise per quelli virtuosi, ma anche divieti alla circolazione e limitazioni alla capacità di carico.
Il bisogno di rinnovare il parco di veicoli pesanti circolante in Italia non è necessario solo per una questione ambientale: l’obiettivo di efficienza dei mezzi si somma infatti alla sicurezza e al comfort dei conducenti stessi.
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