È ormai assodato che le pratiche odontoiatriche contemporanee hanno un funzione importantissima nel trattamento delle apnee notturne. Questi disturbi del sonno, la cui incidenza è purtroppo crescente, richiedono un approccio multidisciplinare, tanto in fase diagnostica, quanto durante la cura.
Già nel corso di una visita odontoiatrica possono infatti emergere alcuni caratteristiche dell’anatomia orofacciale e/o dentale che possono essere causa di apnea notturna. Ne abbiamo parlato insieme al Dottor Gola che svolge la sua attività come dentista a Pavia.
OSAS: cosa è e cosa comporta
Alle apnee notturne ci si riferisce anche con il termine OSAS, acronimo dell’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome. Consistono in un problema respiratorio che comporta l’ostruzione, completa o parziale delle vie aeree superiori. L’immediata conseguenza di un’apnea notturna è una riduzione del valore di ossigeno nel sangue, con conseguente aumento della concentrazione di anidride carbonica. Tale fenomeno genera una serie di conseguenze dannose per la salute, di entità variabile. Tra le principali si ricordano:
- Sforzo respiratorio superiore alla norma;
- Variazione della normale frequenza cardiaca;
- Alterazione della regolarità del sonno;
- Aumento della pressione arteriosa sistemica e polmonare;
Anche la sintomatologia delle apnee notturne è variabile ed eterogenea. I primi segnali sono sicuramente il russamento e il sonno agitato, ma un paziente affetto da OSAS presenta di frequente anche:
- Nicturia, ovvero la necessità di andare a urinare di notte;
- Xerostomia, anche conosciuta come “Secchezza delle fauci”;
- Sudorazione notturna eccessiva;
- Episodi di arousal inconsapevole e di “Gasping”: il risveglio improvviso con sensazione di mancanza d’aria.
Come altri disturbi del sonno, l’apnea notturna genera inoltre tutta una serie di sintomi secondari, legati alla mancanza di riposo. Tra questi:
- Astenia e colpi di sonno;
- Irritabilità;
- Diminuzione della libido;
- Cefalea mattutina;
- Deficit cognitivi quali disattenzione, perdita di memoria, difficoltà a concentrarsi;
- Specialmente nei bambini, iperattività.
A proposito di apnee notturne nei bambini, è bene ricordare che nei pazienti più piccoli i sintomi tendono ad emergere più velocemente e possono avere un impatto maggiore rispetto a quanto non accade negli adulti. Capita ad esempio di frequente che possano ricomparire episodi di pipì a letto anche in bambini più grandi.
Qual è il ruolo dell’odontoiatria nel trattare le apnee notturne
L’apporto dell’odontoiatria è innanzitutto importante per diagnosticare i casi di apnea notturna. Nonostante l’eziologia delle OSAS sia multifattoriale, con elementi genetici, scheletrici ed esogeni che concorrono al suo sviluppo, i pazienti che ne sono affetti presentano spesso tratti comuni, quali:
- Mandibola retrognatica;
- Macroglossia;
- Lingua smerlata;
- Viso con altezza aumentata;
- Presenza di occlusioni o bruxismo.
L’odontoriatra del sonno, ovvero il dentista specializzato nello studio e nel trattamento delle malattie del sonno, può pertanto attenzionare queste caratteristiche e, dopo un’attenta anamnesi, avanzare o confermare una possibile diagnosi di apnea notturna. Il parere di altri professionisti (ad es. neurologo, endocrinologo, otorino…) è fortemente consigliato per approntare una terapia completa che possa garantire una piena guarigione dalle apnee notturne.
Uno strumento molto importante nel trattamento odontoiatrico delle OSAS sono i dispositivi intraorali. Ne esistono di diverse tipologie, in base anche alla gravità dell’apnea notturna o all’effetto che si vuole ottenere. Alcune controindicazioni al loro utilizzo sono:
- Forte reflusso gastroesofageo;
- Malattie parodontali gravi;
- Dentatura incompleta;
- Disturbi temporo-mandibolari;
- Grave ipossia.
Un dispositivo intraorale frequentemente utilizzato ed efficace nel ridurre la frequenza delle apnee notturne e il russamento è l’apparecchio ortodontico notturno, che agisce direttamente sulla mandibola ristabilendo il corretto passaggio dell’aria.
Un altro tipo di trattamento delle OSAS prevede l’utilizzo dei dispositivi di avanzamento mandibolare, anche conosciuti come >MAD. Simili a un bite, sono composti da una coppia di tutori destinati a mascella e mandibola, che esercitano una leggera ma costante pressione in avanti leggera sull’arcata inferiore, lasciando libere le vie aeree superiori. L’azione dei MAD garantisce un rinforzo del tono muscolare del pavimento orale, un contestuale avanzamento della lingua e una maggiore tensione delle pareti faringee. In questo modo la mandibola non può compiere il movimento responsabile dell’occlusione del respiro.
Leggi anche l’articolo: Preparare il viso all’estate, i trattamenti estetici per una pelle radiosa
More Stories
Mutui: al via il primo taglio dei tassi, ecco come richiedere un finanziamento per la prima casa
La Necessità della Polizza Professionale: Una Tutela Indispensabile
Carie dentale: perché la prevenzione è importante