Una delle modalità più apprezzate per preparare degli ottimi cibi è senza dubbio la cottura al forno. Il forno ha una storia molto antica: furono gli Antichi Egizi a realizzare il primo forno a legna, oltre 7000 anni fa, con i Greci che andarono poi a perfezionarlo evitando che il calore si disperdesse troppo.
Per arrivare al primo forno a gas bisogna aspettare ancora qualche millennio (1826, Inghilterra, ndr), seguito dopo qualche decennio dal forno elettrico e dai primi forni a microonde, che cominciano a comparire negli USA nel 1945.
Bastano questi riferimenti storici a far capire come l’essere umano ami utilizzare il forno ormai da tantissimo tempo, e negli ultimi tempi il progresso ha consentito a tutte le famiglie di poter avere in casa un modello di forno molto all’avanguardia e dotato di tutte le funzionalità necessarie per rendere le pietanze estremamente gustose.
Tuttavia, può capitare che un forno troppo moderno rischi di non essere “compreso” dalla persona che l’ha appena acquistato. Sono specialmente i soggetti un po’ più in là con gli anni a riscontrare qualche problema con i simboli del forno.
Ciò accade perchè i forni più all’avanguardia sono in possesso di numerose funzioni che ci consentono di realizzare delle cotture straordinarie: ogni funzionalità ha dei simboli di riferimento, ed è quindi necessario conoscerli tutti per non rischiare di ritrovarsi a cuocere il cibo sempre con lo stesso programma “base”.
Forno, i simboli più comuni: ecco cosa indicano
Ma è proprio obbligatorio imparare tutti i simboli? Assolutamente sì, dato che non troveremo mai un forno sprovvisto di simboli. A prescindere se si tratti di un forno a gas (anche un modello molto datato), di un forno elettrico, statico o ventilato, sulla manopola troveremo sempre una dettagliata simbologia con la quale dovremo fare i conti.
Ogni simbolo ci suggerisce una diversa modalità di cottura delle varie pietanze. Va detto che la stragrande maggioranza dei forni presenta dei simboli “universali”, che non cambiano mai da marca a marca. Tuttavia, ogni azienda produttrice di forni ama aggiungere qualche funzionalità in più per “sorprendere” il cliente, ed è per questo che può capitare di vedere qualche simbolo che non compare su altri forni.
Per quanto riguarda i simboli più comuni, possiamo cominciare a menzionare quelli che si trovano spessissimo su tutte le marche di forni a gas. Il primo simbolo su cui “casca” l’occhio è ovviamente lo “0”, e il significato è davvero molto semplice: quando la manopola è posizionata su questo simbolo sta a significare che il forno è spento.
L’altro simbolo classico dei forni a gas è la lampadina accesa, che sta ad indicare che l’interno del forno è illuminato ma non c’è alcuna cottura in corso. Andando avanti, troveremo un quadrato che “ospita” tre triangolini capovolti: se la manopola del forno è ferma su questo simbolo vuol dire che abbiamo attivato il grill interno, che non è raro trovare anche su molti forni a gas. Se invece si vuole combinare il grill elettrico con il girarrosto, il simbolo da tenere d’occhio vede al suo interno due parentesi quadre “sbarrate”.
Ma c’è un modo per garantire la cottura del cibo alla base del forno? Naturalmente sì, e per impostare questa modalità basta orientare la manopola fino ad arrivare al simbolo di riferimento, ovvero un quadrato con una linea sotto che sta ad indicare proprio la cottura alla base.
Questi sono i simboli principali dei forni a gas, ma a dire il vero non ci sono troppe differenze con quelli che troviamo comunemente sui forni statici. Il simbolo dello “0” e quello della lampadina hanno praticamente le medesime funzioni che abbiamo descritto poco sopra, così come il quadrato con la linea sul fondo.
Tuttavia, i forni statici presentano spesso anche un quadrato con una linea in cima, che è il simbolo della cottura “da sopra” che consente di rendere più croccante la parte superiore delle pietanze (pensiamo ad esempio alla pasta al forno e alle lasagne, ndr).
Se invece si vuole puntare su una cottura più “omogenea”, senza privilegiare la parte superiore o inferiore, la manopola dovrà essere orientata verso il simbolo con il quadrato e due linee, una posizionata in basso e l’altra in cima. In questo modo, il calore del forno verrà distribuito sul fondo della pietanza ma anche sulla sommità.
Tutti i simboli del forno ventilato
Come accennato in precedenza, le varie marche di forno ventilato o multifunzione aggiungono ai simboli “classici” anche molti simboli “personali”, che stanno appunto ad indicare funzionalità specifiche che possono essere peculiari di una determinata azienda. Ad esempio, su alcuni forni multifunzione è possibile individuare un quadrato con all’interno due piatti impilati e una ventola: questo è uno dei simboli che può essere più difficile da comprendere per le persone poco pratiche.
In realtà, questo simbolo indica una funzione molto gradevole, ovvero la possibilità di cuocere più piatti nello stesso momento e alla stessa temperatura senza che si vada a creare un “mix” di aromi. In altri casi, non è raro imbattersi in un simbolo che somiglia molto a quello del grill, ovvero il quadrato con i tre triangolini capovolti: tuttavia al posto del quadrato è presente una ventola, che sta ad indicare che il calore del grill viene adeguatamente “areato” per favorire la grigliatura.
Cosa sta a significare, invece, il simbolo della ventola assieme ad una goccia d’acqua? Anche questa funzionalità non la si trova su tutti i forni: quelli che ne sono dotati consentono agli utenti di procedere allo scongelamento degli alimenti per mezzo della cosiddetta “ventola a freddo”.
Diversi simboli che possiamo trovare sulle varie marche di forno ventilato stanno ad indicare le cotture migliori per determinati alimenti. Ad esempio, se ci imbattiamo in una sorta di bue vuol dire che quella cottura è perfetta per le carni di grosse dimensioni; se invece notiamo una pizza stilizzata, orientando la manopola su quel simbolo potremo avere la migliore cottura possibile per la nostra pizza. Stesso discorso se siamo amanti dei dolci e vogliamo preparare una torta: alcuni forni sono infatti dotati del simboletto con la torta stilizzata, che indica la cottura giusta per cuocere cibi delicati.
Forno statico o ventilato
La cottura in forno è, per molteplici aspetti, la più apprezzata in assoluto. I cibi cotti nel forno infatti, oltre ad avere un sapore migliore, sono anche sani. Ma come è meglio il forno statico o quello ventilato?
Alcuni forni, anche se ormai solo i modelli più vecchi, prevedono una sola modalità di cottura, mentre gli ultimi arrivati sul mercato, quasi sempre, consentono di scegliere quale modalità utilizzare.
Come si fa a sapere qual è la modalità più corretta per la pietanza che ci si accinge a cuocere? Se ciò non è chiaramente indicato sulla ricetta, bisogna capire da soli come è meglio procedere.
Per farlo, ovviamente, è necessario conoscere almeno le principali differenze che esistono tra il forno statico e quello ventilato. Ecco cosa c’è da sapere.
Differenze principali tra forno statico e forno ventilato
La principale differenza che sussiste tra il forno statico e quello ventilato sta nel modo in cui essi distribuiscono il calore. Il forno statico funziona per irraggiamento, quello ventilato invece per convenzione: ecco cosa significa.
Nel forno statico il calore si propaga all’interno tramite una resistenza che, in genere, si trova nella parte bassa dell’elettrodomestico (a volte in quella superiore).
Questo tipo di cottura è lento, omogeneo e delicato, le pietanze restano asciutte sia all’interno che all’esterno. La cottura per irraggiamento tipica del forno statico consente di cuocere una sola pietanza alla volta. Come abbiamo detto, il forno ventilato funziona invece per convenzione, ovvero i cibi vengono cotti dal flusso d’aria che si diffonde all’interno.
I cibi si asciugano e formano in superficie quella tipica “crosticina” croccante che fa tanto apprezzare tale modalità di cottura. L’interno invece, resta più morbido e umido.
Il forno ventilato dà la possibilità a chi lo utilizza di cuocere più portate contemporaneamente, una bella comodità certamente, che permette di cucinare in modo più veloce e pratico.
Quale scegliere?
Quale modalità scegliere fra le due? Forno statico oppure ventilato? Dipende da cosa si cuoce e dal risultato che si desidera ottenere. La cottura in forno statico è ideale per le preparazioni che richiedono, per riuscire davvero bene, un procedimento lento ed uniforme, così come quelle che devono lievitare.
Rientrano a pieno titolo nella categoria i dolci (specialmente le torte ed il Pan di Spagna), le torte salate, la pizza, le focacce ed il pane. Le pietanze che devono risultare più cotte fuori e più morbide ed umide dentro al contrario, dovrebbero essere cotte nel forno ventilato.
Fra queste ci sono certamente le verdure grigliate, ripiene oppure gratinate, i biscotti, le crostate, la pasta al forno e l’arrosto di pollo o tacchino. Per quanto riguarda la pizza è una questione di gusti: essa viene benissimo in forno statico, ma se la si preferisce più croccante, è meglio cuocerla in forno ventilato.
Simboli
Entrambe le suddette modalità di cottura vengono indicate sul forno da simboli universali e facilmente riconoscibili. Il forno statico è segnatato da due quadrati, uno con barra inferiore ed un altro con una barra in alto ed una in basso.
Ciò sta a significare che il forno, rispettivamente, irradia calore solo dall’elemento in basso, oppure sia da quello in basso che da quello posto sulla parte superiore. Il forno ventilato è indicato invece da un quadrato con all’interno una ventola.
Il quadrato con la ventola e, in più, una barra nella parte inferiore, sta ad indicare che il calore viene generato dal basso e poi diffuso all’interno del forno dalla ventola. La simbologia è semplice, chiara e precisa, praticamente a prova di errore.
Ora che conosci alla perfezione le differenze tra il forno statico e quello ventilato, ti sarà facilissimo scegliere la modalità di cottura più adatta in base ai piatti che devi cuocere e ai risultati che vuoi ottenere.
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