Migliaia di insegnanti stanno presentando ricorso per ricevere il Bonus di 500 euro
La Legge Buona Scuola nel 2015, con il Governo Renzi, ha istituito un’assoluta novità tra il personale scolastico: la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti.
UNA DISCRIMINAZIONE ILLEGGITTIMA
Tale misura, prevista per il solo personale di ruolo delle istituzioni scolastiche, limitava i benefici escludendo i docenti assunti a tempo determinato. Tale esclusione dei supplenti dai vantaggi del bonus è stata considerata illegittima. La Carta del Docente costituisce un sostegno per la formazione continua dei docenti e contribuisce alla valorizzazione delle loro competenze professionali.
IL RICORSO CARTA DOCENTE
Ma concentriamoci sull’aspetto pratico della questione. Attualmente, il Bonus destinato all’aggiornamento professionale dei docenti può essere ottenuto solo attraverso un ricorso al Giudice del Lavoro. Lo Studio Legale Giustizia Scuola, con il suo lungo impegno nel supportare il personale scolastico, sia docenti che ATA, offre la propria esperienza e competenza per garantire che anche coloro che hanno contratti a tempo determinato con l’istituzione scolastica possano ottenere il diritto di utilizzare la carta elettronica dei docenti.
Chiunque abbia svolto supplenze nella scuola con contratti che terminano entro il 30 giugno o il 31 agosto può quindi partecipare al ricorso per ottenere la Carta Docente. Questo è possibile in base alla sentenza del Consiglio di Stato n. 1842/2022 del 16.03.2022, che ha riconosciuto ai docenti non di ruolo il diritto di usufruire della carta elettronica prevista dalla Legge 107/2015, conosciuta come “Buona Scuola”.
È dunque fattibile recuperare fino a 2.500 €, considerando che è possibile partecipare alla vertenza per le annualità in cui si è svolta la supplenza a partire dal 2019.
L’UTILIZZO DEL BENEFICIO ECONOMICO
Con le recenti riforme riguardanti la formazione iniziale e continua dei docenti e il processo di reclutamento, ottenere l’abilitazione all’insegnamento richiederà il conseguimento di 60 crediti formativi universitari (CFU). Questo implicherà la partecipazione a percorsi formativi accademici. Tale disposizione avrà un impatto significativo soprattutto sui docenti precari, i quali potrebbero beneficiare del bonus docenti per affrontare le spese connesse a tali percorsi.
“I docenti titolari di una supplenza possono ricevere il bonus partecipando al ricorso” questa dichiarazione dei rappresentanti legali di Giustizia Scuola riflettono l’ampia diffusione della Carta Docente anche tra i docenti in situazioni precarie, evidenziata dalle molteplici decisioni giudiziarie favorevoli emerse in tutto il Paese nel corso dell’ultimo anno.
I RECENTI SVILUPPI
Resta valida la possibilità per coloro che durante l’anno scolastico hanno ottenuto una supplenza annuale, con un contratto fino al 31 agosto, di ricevere il bonus senza necessità di ricorrere. Tuttavia, la platea dei potenziali beneficiari di questo vantaggio economico è estremamente vasta. Coloro che hanno prestato servizio con supplenze fino al 30 giugno o al 31 agosto a partire dall’anno scolastico 2019/2020 possono partecipare per ottenere la Carta Docente. Inoltre, anche i titolari attuali di contratti a tempo indeterminato possono presentare un ricorso per ottenere il bonus per il servizio prestato prima di assumere il ruolo definitivo.
CONCLUSIONI
La Carta del Docente continua a essere un prezioso strumento nel panorama della scuola, essenziale per l’acquisto di hardware (come pc, tablet, smartphone e altro) e software didattici, fondamentali per affrontare le sfide della cultura e delle competenze digitali. Tuttavia, un aspetto cruciale che non va trascurato riguarda la possibilità di utilizzare il bonus per l’iscrizione a percorsi universitari, master e corsi post-laurea.
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