Innesto della vite considerazioni generali

Innesto della vite: considerazioni generali

Innesti vite

L‘innesto è una tecnica di propagazione attraverso la quale è possibile ottenere viti più resistenti agli attacchi dei parassiti e capaci di produrre uve di elevata qualità.

Esistono tante specie diverse di vite e l’innesto deve essere ad esso adattato. Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.

Ad ogni vite il suo innesto

Il primo elemento da considerare quando si parla di innesto è la varietà di vite con la quale si ha a che fare. Non tutte le viti infatti hanno bisogno dell’innesto.

Esso è indispensabile solo per le varietà nate da seme, ma non per quelle nate a loro volta da innesto.

Innesto della vite: considerazioni generali

L’innesto della vite si esegue in vari modi, ma alcune considerazioni generali sono sempre valide.

In breve:

  • i tagli vanno eseguiti in modo netto e preciso, così da non provocare danni alla corteccia della vite stessa
  • utilizzare gli strumenti adatti, ovvero un coltello bene affilato, mastice, corda e cesoie specifiche per la potatura.

I migliori tipi di innesto

Esistono varie modalità di innesto della vite, ma i migliori risultati si ottengono con:

  • innesto a doppio spacco
  • innesto a omega.

Il primo è abbastanza semplice e si ottiene tagliando il ramo più grande della pianta per farci sopra due incisioni, una per rendere più liscia la superficie del taglio, l’altra per creare due linguette nel portainnesto.

Le linguette delle piante si incastrano facendole combaciare, stando attenti a non strozzare il ramo ed isolando le superfici scoperte con un po’ di mastice.

L’innesto cosiddetto a omega permette di stabilizzare la fuoriuscita della linfa ed assicura una buona cicatrizzazione.

Il segreto sta nella tipologia di taglio, che deve essere ad occhiello.

La marza con le gemme si incastra nella parte concava del portainnesto, facendola combaciare alla perfezione con la pianta che ospiterà

L’innesto va infine saldato legando il punto di taglio con la corda o con nastro isolante, mentre sulla parte finale dell’innesto si spalma un po’ di mastice.

Quando si fa l’innesto?

Tutte le pratiche agricole, si sa, prevedono tempi specifici per essere applicate e l’innesto non fa eccezione.

Tuttavia, in tal caso, tutto dipende dal tipo di innesto che si vuole fare.

Il momento migliore per praticare l’innesto a omega è Ottobre-Novembre, quando la pianta è a riposo vegetativo, mentre per quello a doppio spacco è meglio l’estate.

Consigli per ottenere un buon innesto

Dunque, ricapitolando quanto detto finora, per eseguire un buon innesto le regole da seguire sono queste:

  • far combaciare perfettamente innesto e portainnesto
  • per evitare scompensi di qualunque tipo e per un totale attecchimento, le piante scelte devono essere affini
  • eseguire l’innesto nel periodo dell’anno più idoneo
  • per non mandare in sofferenza la pianta, praticare tagli netti e puliti.

Come si può notare, bastano solo questi pochi e semplici accorgimenti per un’operazione perfetta.

L’innesto renderà più resistenti le piante, che correranno un rischio minore di essere aggredite da parassiti e, inoltre, daranno frutti di qualità decisamente migliore rispetto alla media.