La piegatrice manuale per lamiera (come questa https://www.evomach.it/prodotti/ask-3/) è uno strumento molto utile sia per chi si dedica alla lavorazione dei metalli da hobbista sia per il professionista, artigiano, lattoniere e nel settore agricolo.
La sua funzione è quella di consentire di ottenere profilati con operazioni relativamente semplici a partire da lastre più o meno grandi di ferro o lamiera, ma si adatta perfettamente anche alla lavorazione a freddo di alluminio e rame e in generale ad ogni lega flessibile.
Cosa sono le piegatrici per lamiera manuali
Ci sono due soluzioni principali per l’implementazione delle di piegatrici per lamiera manuali, quella in aria e quelle a coniatura o piega a fondo cava con guida. La differenza principale si trova nel livello di piegatura che si può ottenere.
Il ferro è un materiale malleabile anche a freddo e può essere lavorato a mano se le dimensioni del manufatto sono abbastanza piccole. Spesso si tratta di una lamina che può raggiungere anche lo spessore considerevole, in alcuni casi, 2.5 mm.
Nella piegatrice in aria la lamina viene fissata in una ganascia, di solito una guida in metallo che viene stretta con appositi bulloni o freni di bloccaggio in modo tale da trattenere il pezzo mentre si provvede alla piegatura.
In questo caso si utilizza un punzone che viene mosso dall’operaotre e con un servomeccanismo che costringe la lamiera a entrare in una guida con la forma a V che si trova incassata nel corpo della macchina.
La sagomatura è piuttosto precisa e in alcuni casi si possono lavorare spessori considerevoli sfruttando una calandra che moltiplica la forza o un cricchetto che svolge la stessa funzione.
Si tratta comunque di un processo piuttosto lento e faticoso se il ferro è alto e se lo spessore dovesse essere grande ci sono parecchi vincoli sulla lunghezza dell’oggetto da piegare perché la forza necessaria cresce.
Per capire meglio, una lingua di ferro o una lamina larga anche 5 cm spessa 2 mm si può piegare a V con questa tipologia di macchina usando solo la forza delle braccia, ma per un foglio che supera i 20 cm di lunghezza bisogna provvedere a usare una macchina apposita.
Nella coniatura, invece la lamiera viene piegata fino in fondo alla matrice senza ritorno elastico e si possono ottenere angoli a 90 gradi senza difficoltà, ma su spessori decisamente più ridotti, circa 1.5 mm massimo per un operatore singolo.
Piegatrice a bandiera manuale a settori
Per le lavorazioni di pezzi complessi, con spessori ridotti e alti gradi di precisione si usano le piegatrici a bandiera a settori, controllate a mano come ASK 3 https://www.evomach.it/prodotti/ask-3/ che permette un maggior spazio di libertà per l’operatore e risultarti più accurati.
Le lame di piegatura e i premilamiera si sostituiscono facilmente con diverse tipologie di strumento per ottenere forme speciali e sagomature in conio,molto complesse, anche per la lavorazione dell’acciaio inossidabile con un meccanismo a scatto.
L’eccentrico, infatti, consente di moltiplicare la velocità di penetrazione e la forza erogata per deformare la lamiera senza perdere attacco. Una volta effettuata la formatura, poi, si può provvedere al taglio a cesoia, oppure alla selezione di altri strumenti per proseguire il lavoro al meglio.
Per gli operatori, inoltre, la sicurezza è fondamentale. Il meccanismo richiede due mani e un piede per la lavorazione e questo allontana i rischi di ferimento, con la possibilità di mantenere alto il livello di controllo, anche per lavorazioni difficili.
Inoltre per una piegatrice a settori gli strumenti intercambiabili di qualità sono importantissimi per il risultato migliore. Materiali duri che sappiano affrontare la superficie metallica senza graffiarla nono alla base delle operazioni più complesse, con la certezza di poterli sostituire a macchina ferma con i bloccaggi di sicurezza attivati e a norma.
Inoltre le macchine leggere per la piegatura a freddo si prestano anche per interventi fuori dal laboratorio, direttamente in cantiere per creare i profili di lattoneria specifici per le installazioni, senza il rischio di dover rifare tutto perché il problema è stato sottovalutato o le misure sono state prese male.
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