Viviamo in un periodo storico caratterizzato dalla crisi climatica e da livelli di inquinamento mai visti prima. Questo comporta molti rischi per le persone: città sature di polveri sottili, siccità o eventi atmosferici distruttivi, estinzione di alcune specie di animali e moltiplicazione di altri, come gli insetti infettivi.
Insomma, per evitare che l’inquinamento rovini per sempre il nostro pianeta, è necessario agire da subito cercando di abbassare i livelli di polveri sottili nell’atmosfera e anche i consumi. Come? Una risposta potrebbe giungere dalla bioarchitettura.
Cos’è la bioarchitettura?
La bioarchitettura è un settore industriale che mira a progettare e realizzare spazi ed edifici compatibili con la natura. Tra il 2007 e il 2014, i milanesi hanno visto nascere il Bosco Verticale, grattacieli ricoperti di piante fitte piante su ogni balcone. Tuttavia, non si tratta dell’unico progetto di bioarchitettura nel nostro paese: sempre a Milano, il Campus Bocconi è ricoperto per la metà della sua ingente superficie da piante e alberi.
L’obiettivo di strutture di questo tipo è quello di generare edifici a misura d’uomo, ma anche di natura. I progetti cercano di limitare l’uso di materiali considerati inquinanti e di impiegare anche metodi di costruzione sostenibili. Come plus, gli edifici devono essere dotati di sistemi per la riduzione dei consumi, la raccolta di energia rinnovabile e di spazi green in grado di filtrare la CO2 emanata dalle strutture stesse.
Costruire casette in legno abitabili, è una scelta consapevole verso la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. Come afferma Faber Energy, le casette in legno abitabili sono oggi una soluzione alternativa a un immobile in muratura, per via dei molti vantaggi che offrono. Sono belle da vedere, rilassanti al loro interno. Sono più veloci da realizzare, consentono la massima personalizzazione e rispettano l’ambiente, grazie ai materiali impiegati per la costruzione e per il loro ridotto consumo di energia.
La bioarchitettura è davvero l’edilizia del futuro?
Gli edifici green sono tenuti a rispettare i vincoli della bioedilizia. Il gruppo di lavoro che si occupa della progettazione e realizzazione della struttura deve seguire la soluzione sostenibile prescelta ed è consapevole dei criteri da rispettare.
Un edificio green tiene conto dei cosiddetti vincoli geografici, ovvero dell’ambiente in cui si sorgerà. La struttura manterrà una certa coerenza con il territorio, rispettando le specificità climatiche, vegetazionali, climatiche e di luce dello stesso.
Come già accennato, inoltre, uno dei criteri che un edificio green deve rispettare riguarda i materiali, in modo da non impiegare strutture complesse da produrre, difficili da smaltire e che richiedano un enorme consumo di energia e di acqua per essere impiegate. Inoltre, sempre a proposito della scelta dei materiali, è bene evitare quelli che in gergo si indicano come ponti termici, ovvero zone che compromettono la stabilità termica dell’edificio.
Infine, ci sono ancora due criteri che un edificio green deve rispettare: il rendimento energetico dello stesso deve essere efficiente e performante, ovvero l’edificio dovrebbe richiedere il minor consumo possibile di energia, la quale, a sua volta, deve essere prodotta in modo sostenibile e rinnovabile.
Questo approccio non solo riduce emissioni e consumi, ma fa anche risparmiare dal punto di vista economico, tema importante nell’ultimo periodo a causa dei rincari delle bollette. Infine, gli edifici bioarchitettonici non devono solo soddisfare le esigenze dell’ambiente, ma anche quelle di chi vi abita. Una casa green deve perseguire gli aspetti legati alla qualità della vita delle persone non solo dal punto di vista acustico, termico e visivo, ma anche dal punto di vista della qualità dell’aria e dell’umidità.
Ci sono delle soluzioni oggi in bioarchitettura che consentono di ottenere in tempi brevi e a costi contenuti un’abitazione confortevole e a basso impatto ambientale. Sempre come sostiene Faber Energy, queste soluzioni sono certamente le case prefabbricate in legno, strutture che non richiedono l’impiego di materiali inquinanti e che risultano molto più sostenibili rispetto a una casa in mattone.
Nonostante oggi in Italia non siano particolarmente diffuse, le case in legno prefabbricate potrebbero diventare le abitazioni del futuro, sicure, a impatto ridotto e anche a prezzi più accessibili.
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