Prevenire la formazione di carie è cruciale per mantenere in buona salute il proprio cavo orale. Le carie ai denti sono peraltro la malattia dentalepiù diffusa e anche rispetto a patologie croniche quali allergie stagionali e asma, e presentano un’insorgenza notevolmente maggiore.
La propensione a sviluppare la carie è altamente variabile da paziente a paziente e prende il nome di “Cariorecettività”. Le strategie di prevenzione della carie dentale devono pertanto adattarsi ai diversi livelli di cariorecettività, che dipende da fattori di diversa natura. Ne abbiamo parlato insieme a DENS che svolge la sua attività come dentista a Como.
Carie dentale: quali sostanze aiutano nella prevenzione
Il presupposto fondamentale da tenere a mente è che, indipendentemente dalla propria cariorecettività, prevenire quanto più possibile la carie è possibile. Dal momento che si tratta di una patologia multifattoriale, è possibile intervenire in vari modi. Il dentista può innanzitutto valutare un trattamento di prevenzione attiva utilizzando alcune sostanze funzionali biomimetiche.
La composizione di tali sostante include elementi già presenti nelle strutture dentali, smalto e dentina, e favorisce la rimineralizzazione dei denti, proteggendoli dai processi di abrasione ed erosione di cui sono responsabili i batteri cariogeni. Le più utilizzate nei trattamenti di prevenzione della carie dentale sono:
- Fluoro: questo minerale, presente in molti collutori e e dentifrici specifici per la carie, ha un ruolo centrale nel rinforzamento dello smalto dei denti, che viene reso meno vulnerabile nei confronti dell’acidità dei batteri cariogeni;
- Idrossiapatite: uno dei componenti principali di smalto e dentina, favorisce la rimineralizzazione dei denti con i suoi processi bioattivi. In alcuni dentifrici e collutori viene sostituita in parte con Magnesio, Stronzio e Carbonato e si trova coniugata con il Chitosano;
- Fase di Calcio Fosfato Amorfo: anche detto ACP consiste in un materiale non cristallino altamente reattivo, che si trasforma in idrossiapatite. Può essere rivestita con Citrato e viene funzionalizzata con Fluoro e Carbonato.
Nei casi più gravi di carie dentale, il dentista può applicare le sostanze funzionali biomimetiche sotto forma di mousse. Questa formula garantisce una penetrazione maggiore nei tessuti dentali e risultati più rapidi. La mousse può essere applicata anche direttamente dal paziente a casa, nel corso della regolare igiene orale quotidiana.
Cariorecettività: cosa comporta
Una cariorecettività elevata non è solitamente legata ad un fattore esclusivo. Certo, la componente genetica ha una centralità che non può essere ignorata: ciò significa che alcune persone sono semplicemente più predisposte di altre all’insorgenza di carie dentale e quindi dovranno per tuta la vita rivolgere una maggiore attenzione alle misure di prevenzione. In generale però, essere più o meno cariorecettivi può dipendere dai seguenti fattori:
- Carenza di fluoro: data l’importante funzione svolta dal fluoro, una sua diminuzione è sinonimo di indebolimento dello smalto dentale. In presenza di tale condizione, il cavo orale è più esposto all’azione batterica nociva e quindi più propenso a sviluppare carie;
- Squilibri nella flora batterica orale:i batteri cariogeni sono solo una parte del bioma della bocca. Se per un qualsiasi motivo la loro concentrazione aumenta, il paziente sarà dunque più cariorecettivo;
- Dieta poco equilibrata: l’alimentazione è un’alleata fondamentale dell’igiene orale. Un eccesso di zuccheri e carboidrati fermentabili può avere come conseguenza proprio un aumento della cariorecettività;
- Igiene orale errata: se il paziente non spazzola i denti o usa male il filo interdentale, uno dei rischi più frequenti è proprio una maggiore predisposizione a sviluppare carie dentali. Correggere le abitudini errate è pertanto la prima misura preventiva da mettere in atto.
La predisposizione a sviluppare carie ai denti può inoltre variare nel tempo. Fumare o assumere farmaci per un periodo prolungato sono elementi da considerare nella valutazione della cariorecettività di un paziente. Le carie possono inoltre essere conseguenza di altre patologie dentali. È ad esempio il caso della xerostomia che, riducendo la produzione di saliva, rende i denti più esposti all’azione batterica.
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