L’efficientamento energetico degli edifici scolastici italiani è una necessità che non può venire ignorata. Mentre diversi istituti hanno già modernizzato impianti e strutture, la maggior parte continua purtroppo a essere un esempio di scarso rendimento energetico.
Il fenomeno rappresenta peraltro una contraddizione non indifferente. La scuola continua infatti ad essere il luogo d’elezione per abituare i più giovani al <strong>rispetto dell’ambiente e alla necessità di sviluppare abitudini sostenibili, ma i suoi edifici rimangono indietro in materia di efficientamento energetico. L’obiettivo è dunque quello di ridurre l’impatto ambientale delle scuole di tutta la penisola, con una serie di misure green. Abbiamo parlato di tutto questo insieme agli esperti di FCR Filtrazione Condizionamento Riscaldamento S.r.l.
Efficienza energetica nelle scuole: I dati
Gli scoraggianti dati sull’efficientamento energetico degli istituti scolastici italiani arrivano dall’ultima edizione di “Ecosistema Scuola”, il report annuale a cura di Legambiente, che si occupa dello stato di salute delle scuole del Belpaese. L’indagine ha riguardato ben 6.343 edifici ad uso scolastico, distribuiti tra 93 dei 110 comuni capoluogo di provincia. Una sezione è stata interamente dedicata proprio al tema dell’efficientamento energetico, ovvero di tutti quegli interventi realizzati su edifici già esistenti, con lo scopo di migliorare la classe energetica.
Al di là dei risultati, la questione dell’efficienza energetica è molto sentita. Negli ultimi 5 anni il 79,2% dei comuni ha realizzato interventi di riqualificazione energetica ma a godere dei loro risultati sono stati appena il 12,7% degli edifici scolastici. Di questi, il 17,5% si trovano al Nord, il 13,8% al Centro, il 5,1% nelle Isole e lo 0,9% al Sud.
Per quanto riguarda le attività di efficientamento energetico, le più diffuse sono:
- 41,6% interventi sui serramenti;
- 26,1% isolamento delle coperture;
- 24,8% relamping;
- 23,8% sostituzione dei vecchi modelli di caldaie a gas con le controparti a condensazione;
- 19,3% isolamento delle pareti;
- 11,6% progetti di riqualificazione complessiva.
Dei 6.343 edifici presi in esame, solo il 30,7% dispone di regolare certificazione energetica e di questi solo il 5,4% raggiunge la Classe A. Il 33,2% non si schioda dalla classe G e addirittura il complessivo delle classi E, F e G raggiunge il 73%. Deficitaria anche l’adozione di energie rinnovabili, utilizzate da appena il 18,2% delle scuole italiane. Questo dato riguarda tuttavia solo 71 amministrazioni che sono state in grado di riferire informazioni sull’impiantistica presente negli istituti. I principali interventi di efficientamento energetico sugli impianti riguardano:
- 78,6% solare fotovoltaico;
- 38% di solare termico;
- 3,9% a geotermia;
- 0,4% a biomassa.
Efficientamento energetico: alcuni esempi di scuole virtuose
Anche se lo scenario è sconfortante, non mancano esempi virtuosi di efficientamento energetico scolastico. È il caso della scuola media “Antonio Brancati” di Pesaro. Durante la Cop26, Glasgow, l’istituto si è aggiudicato il Green Solution Awards International, categoria “Energy temperate climates”, ottenendo la certificazione LEED v4 BD+C: School Livello Platino. La scuola ha totalizzato 88 punti su 110 e rappresenta un caso praticamente unico, dal momento che è la prima scuola europea a conseguire il riconoscimento (e la seconda al mondo).
La Scuola Primaria Silvio Pellico di Lugagnano di Sona, nel veronese, si è invece aggiudicata il premio CasaClima. L’edificio è stato costruito seguendo i principi della bioarchitettura, riducendo l’impronta ecologica e incorporando una serie di accorgimenti per rendere più salubri e confortevoli i locali, per professori, alunni e tutto il personale scolastico. Altri modelli di riferimento sono il polo scolastico di Collecchio, la prima scuola italiana certificata Passivhaus (protocollo che regola la costruzione di edifici ad alto rendimento energetico) e l’asilo nido Babylife di Milano, interamente costruito in legno.
L’efficientamento energetico nelle scuole italiane non è pertanto una chimera, quanto piuttosto questione di progettualità. La posta in gioco è alta. Si è difatti stimato che rendere gli edifici scolastici green ridurrebbe la spesa relativa all’elettrico fino al 40% e quella del termico addirittura fino al 70%. L’obiettivo concreto è quindi quello di rientrare negli standard energetici stabiliti dal programma di certificazione internazionale LEED e dal protocollo ITACA, utilizzando ad esempio materiali atossici o adottando soluzioni architettoniche, energetiche e di aerazione a impatto zero.
Leggi anche l’articolo: Prove di corrosione con nebbia salina: come funzionano e perché sono importanti
More Stories
Innovazioni nel Fotovoltaico: Tecnologie Emergenti e il Futuro dell’Energia Solare
Elimina i cattivi odori con gli oli essenziali
Verifica di funi e catene: importanza, normative e quale partner scegliere