Le certificazioni per i produttori di packaging

Le certificazioni per i produttori di packaging

I produttori di packaging alla pari di quelli di alimenti, devono poter assicurare che i loro prodotti non siano un pericolo per la salute dei consumatori.

Il packaging si suddivide in primario, a contatto con gli alimenti per il confezionamento, o MOCA, e secondario, utilizzato per l’imballaggio del prodotto.

MOCA è l’acronimo di materiali e oggetti a contatto con gli alimenti.  La normativa MOCA si occupa di tutto ciò che viene a contatto con gli alimenti lungo l’intera filiera industriale (dalla produzione al consumo finale, e quindi dai macchinari al confezionamento, dai contenitori di spedizione ai ricevitori e alle posate).

Cosa prevede questa normativa? In questo articolo, ci concentreremo sugli standard di certificazione importanti per i produttori di packaging.

Il quadro normativo comunitario sui MOCA

Oggetti come contenitori e imballaggi possono trasmettere microrganismi e contaminanti negli alimenti attraverso il contatto. Inutile dire che la sicurezza e l’igiene alimentare sono di particolare interesse per i produttori di MOCA. A questo proposito, è necessario distinguere tra norme obbligatorie e standard di certificazione volontaria.

I produttori e trasformatori di MOCA sono soggetti alle normative europee e alle normative nazionali. Nell’UE, i requisiti legali e le forme di controllo garantiscono i MOCA facilitando la libera circolazione delle merci.

Il principale requisito definito a livello comunitario Regolamento (CE) n. 1935/2004: che stabilisce i principi generali di sicurezza e inerzia obbligatori per questi materiali. Per le materie plastiche, il Regolamento (CE) n. 10/2011.

In base a queste normative, il MOCA non deve rilasciare negli alimenti sostanze pericolose per la salute o alterarne la composizione, l’odore ed il gusto degli alimenti in modo inaccettabile. La normativa europea che ‘rincorre’ l’ambiente normativo italiano, infatti, già il DM 21/03/1973 (“Disciplina sanitaria degli imballaggi, contenitori, utensili destinati a venire a contatto con sostanze alimentari e sostanze per uso personale”) tratta questi materiali.

I regolamenti specificano inoltre i requisiti da applicare come misure aggiuntive, regole speciali e di etichettatura, procedure di valutazione da seguire, documentazione di conformità e tracciabilità del packaging.

Il regolamento (CE) numero 2023/2006, invece, regola le buone pratiche di fabbricazione di questi ultimi.

In assenza di standard europei specifici, gli Stati membri dell’UE possono combinare i regolamenti dell’UE con misure nazionali, come abbiamo visto sopra.

Va inoltre tenuto conto del fatto che le discipline sono in continuo movimento, e infatti le normative di supporto sono in continua evoluzione, con l’introduzione di nuovi materiali e con la revisione di alcune restrizioni sulle sostanze migratorie.

Per esempio quelle inerenti all’utilizzo di bioplastiche, che puoi approfondire, leggendo l’articolo che trovi a questo indirizzo: https://www.ilmenocchio.it/che-cosa-sono-le-bioplastiche-utilizzate-per-il-packaging/

MOCA: differenza tra dichiarazione e certificazione

Nel settore del packaging, spesso si fa confusione tra la dichiarazione di conformità al contatto alimentare, e certificazione in ambito di materiali.

La prima, è una dichiarazione obbligatoria che deve effettuare il produttore, trasformatore, ed importatore, atta a dimostrare la conformità di un materiale al contatto alimentare, immesso sul mercato.

Le seconde invece sono attestazioni, raggiunte dalle organizzazioni produttrici che si rifanno ai requisiti di standard e norme di certificazione internazionale.

La certificazione come produttore di packaging si ottiene dopo aver superato con successo un audit di conformità da parte di un organismo di certificazione terzo, che valuterà la corretta applicazione dei requisiti. Nell’ambito del processo di certificazione vi è incluso anche la valutazione della Dichiarazione di Conformità MOCA.

Dichiarazione di conformità MOCA

Tutti gli attori che sono coinvolti nella filiera dei MOCA (produttori di materie prime, distributori, ed importatori) devono redigere la propria Dichiarazione di Conformità MOCA.

Questa dichiarazione è disciplinata dal regolamento (CE). Nel 1935/2004 gli operatori economici (persone fisiche o giuridiche) devono assumersi la responsabilità per i materiali immesse sui mercati.

Ogni MOCA deve essere descritto in dettaglio in una scheda tecnica contenente caratteristiche specifiche e informazioni relative alla composizione del materiale e dettagli di utilizzo (tempi, temperature, ecc.).

Nella dichiarazione del MOCA, oltre ai parametri di cui sopra, devono essere fornite prove chiare di test relativi alla migrazione globale utilizzando simulanti alimentari, nonché prove specifiche, a seconda del materiale che costituisce il materiale di contatto.

Gli utenti finali (catering e ristoranti, rivenditori di generi alimentari) devono invece limitarsi a richiedere e conservare la dichiarazione del fornitore MOCA.

Questa dichiarazione è uno strumento importante per la tracciabilità in tutte le fasi di lavorazione, trasformazione e distribuzione per garantire che gli alimenti non siano stati alterati o contaminati in alcun modo.

In Italia il Decreto n. 29/2017 prevede sanzioni per la violazione degli obblighi previsti dal Regolamento (CE). Fino a € 80.000 nel 1935/2004.

Quali sono le certificazioni per i produttori di packaging?

Il 10% delle allerte alimentari e quindi dei richiami alimentari nella catena alimentare sono causati da materiali a contatto alimentari non conformi che hanno migrato sostanze chimiche nei prodotti, rendendole pericolose per la salute umana.

È fondamentale prevenire e gestire i pericoli derivanti dal contatto del prodotto con gli alimenti: pericoli che possono essere microbiologici, chimici o tecnicamente inappropriati. Per questo motivo, GFSI, iniziativa globale per la sicurezza alimentare che opera a livello internazionale, è fermamente impegnata a sviluppare standard e regolamenti a vantaggio della sicurezza alimentare, della qualità e della legalità a tutela dei consumatori.

Esistono due macro tipi di strumenti per aiutare i produttori e le organizzazioni produttrici di packaging. Norme istituzionali e standard di certificazione. La prima categoria sono le norme di certificazione,  che permettono la creazione di una struttura gestionale ed organizzativa, ma con un focus minore sui MOCA:

  • Certificazione ISO 9001 – Sistema di Gestione per la Qualità, la norma madre delle norme di gestione organizzativa;
  • Certificazione ISO 22000 – Food Safety Management System, la norma internazionale che definisce i requisiti di un sistema di gestione per la sicurezza alimentare.

L’altra categoria, rappresenta gli standard di certificazione, che in questo caso, oltre che richiedere un sistema di gestione documentato, richiedono il rispetto di stringenti requisiti sul prodotto. Vediamoli:

  • Certificazione BRC Packaging –  standard privato nato per i produttori della grande distribuzione anglosassone;
  • Certificazione IFS Pac Secure –  standard privato nato per i produttori della grande distribuzione tedesco, franco, belga, adottato da tutta quella europea;
  • Certificazione FSSC 22000 – standard privato nato da un consorzio di produttori, che contiene i requisiti per un sistema di gestione della sicurezza alimentare, che si basa sulla norma ISO 22000, requisiti tecnici della ISO/TS 22002-4 e requisiti specifici GFSI.

Questi tre standard di certificazione per i produttori di packaging e MOCA in genere, richiedono a grandi linee:

  • Adozione di un sistema di valutazione e gestione del rischio biologico, chimico, fisico, allergenico, e radio conducibile;
  • Implementazione di un sistema di gestione qualità documentato che permetta la mappatura e la raccolta di dati, per adottare delle decisioni che si basano sulle evidenze in ottica di miglioramento continuo;
  • Gestione della tracciabilità;
  • Capacità di gestione delle emergenze;
  • Gestione della food defense;
  • Prevenzione alle frodi alimentari;
  • Gestione e formazione delle risorse umane;
  • Gestione delle risorse tecniche e delle strutture;
  • Valutazioni e revisioni periodiche di tutti i requisiti.